Definizioni

In linea di principio si considera matrimonio forzato la situazione in cui la futura sposa o il futuro sposo subisce una costrizione da parte della sua famiglia per accettare l'unione prevista. La pressione famigliare e sociale si può manifestare in diversi momenti: al momento della celebrazione del matrimonio stesso o in seguito, per mantenere l'unione coniugale. La pressione può essere esercitata sotto forma di un controllo eccessivo, minacce, ricatti affettivi, violenza fisica o altri trattamenti degradanti.

I matrimoni forzati costituiscono una violazione dei diritti umani. In effetti, il matrimonio può essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi (art. 16, cpv. 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani).

In questo contesto, il fattore determinante per stabilire se si tratta di un matrimonio forzato è il sentimento soggettivo della persona che ritiene di essere o non essere stata costretta a sposarsi. Anche se dall'esterno la situazione può apparire difficile, insopportabile o poco desiderabile non la si può considerare un matrimonio forzato fintanto che la persona stessa non la percepisce come tale.

Nello studio commissionato dal Consiglio Federale le autrici hanno sviluppato la definizione qui di seguito indicata. Hanno preso in considerazione tre tipi di situazioni che implicano una coercizione nell'ambito delle relazioni sentimentali e del matrimonio:

Tipo A : Una persona subisce delle pressioni per accettare un matrimonio che non vuole.

Tipo B : Una persona subisce delle pressioni per rinunciare a una relazione sentimentale da lei voluta.

Tipo C : Una persona subisce delle pressioni per rinunciare a chiedere il divorzio (il matrimonio può essere stato contratto sia volontariamente che sotto coercizione).

Questa definizione è stata adottata dal programma federale di lotta ai matrimoni forzati.


Il concetto di «matrimonio forzato» fa riferimento a una forma precisa di violazione dei diritti umani. Occorre distinguere chiaramente i «matrimoni forzati» da altre forme di unione coniugale come i «matrimoni combinati» e i «matrimoni fittizi».